Domenica a Creto il Comano Fiavé "ospita" il quotato Mori
Otto giorni dopo il positivo pareggio a reti bianche sull'insidioso campo della Plose, il Comano Fiavé di mister Paolo Zasa tornerà in campo per la prima partita "casalinga" del 2013. In questo caso le virgolette sono d'obbligo in quanto il campo di Ponte Arche è ancora ghiacciato, quindi i gialloneri saranno costretti ad emigrare a Creto, campo solitamente utilizzato dal Pieve di Bono, per l'interessantissimo match con il Mori Santo Stefano.
Dopo la formazione praticamente obbligata schierata a Sant'Andrea, nel confronto con i lagarini Zasa ritroverà il capitano Adriano Francescotti e il bomber Matteo Masè, mentre Matteo Litterini sarà ancora costretto ai box per l'ultima giornata di squalifica. Anche l'allenatore ospite, Fabio Calliari (alla prima stagione nella "sua" Mori dopo i campionati vinti con Monte Baldo e Baone), dovrà fare i conti con le sentenze del Giudice Sportivo, visto che sia la bandiera Mirko Colpo che la forte punta Giorgio Garniga non saranno della partita. Nella gara d'andata i tricolori prevalsero per 1-0 (decisivo fu il gol di Marco Tranquillini a 12' dal termine di un confronto equilibrato), quindi i gialloneri avranno un motivo in più per cercare di centrare la prima vittoria del nuovo anno, contro una delle formazioni più attrezzate del lotto (ma notevolmente ringiovanita in estate) e ora settima in classifica a quota 22 punti.
Infine, una curiosità: anche l'ultimo confronto tra Comano Fiavé e Mori Santo Stefano (società che milita in Eccellenza ininterrottamente dal 1994) si giocò sul sintetico di Creto, precisamente mercoledì 27 aprile 2011: lo 0-0 finale servì poco ad entrambe le squadre, visto che per i moriani (tra i quali militava Luca Celia) significava addio ai sogni di primato, mentre per i gialloneri occorreva una vittoria per rincorrere la salvezza. Ma questa, ovviamente, è acqua passata, e da domenica alle 15, dal fischio d'inizio del signor Paolo Rosà della sezione di Arco-Riva (coadiuvato da Daniele Luciani di Arco-Riva e da Andrea Angheben di Rovereto) in poi, sarà tutta un'altra storia.